Negli ultimi anni il livello di attenzione sociale al problema della sostenibilità è sensibilmente aumentato, portando inevitabilmente con sé anche la questione legata all’utilizzo dei materiali plastici. In quest’ottica è stata prevista una nuova tassa europea, ovvero la Plastic Tax. Quest’ultima ha il chiaro scopo di far diminuire l’utilizzo di elementi costituiti da plastica monouso e non riciclabile.

L’obiettivo e l’entrata in vigore della legge

L’imposta sull’utilizzo della plastica, dopo essere stata posticipata di 6 mesi a causa delle difficoltà dovute alla pandemia, doveva entrare in vigore il 1° luglio 2021. Di recente è stata ulteriormente slittata al 1° gennaio 2022.

Attraverso l’attuazione della Plastic Tax si vuole riuscire a ridurre l’utilizzo della plastica nell’ambito della produzione generale, seguendo le direttive dell’Unione Europea. L’UE, infatti, ha l’obiettivo di far diminuire la circolazione di plastica monouso in tempi brevi. Vuole anche spronare le diverse realtà aziendali verso la fruizione di materiali alternativi (es. uso di altre tipologie di polimeri non alterati a livello chimico, e che siano quindi sostenibili).

Le problematiche che potranno nascere con la Plastic Tax e le nuove norme

Questa imposta andrà a portare non pochi problemi alle aziende, in particolare alle PMI. Questo accadrà soprattutto perché, oltre alla Plastic Tax, è previsto anche il divieto di importare in Europa alcune forme di plastica non riciclabile. Trasgredire a questa regola potrà scaturire varie ripercussioni economiche per determinate tipologie di aziende. Sarà un problema, ad esempio, per i produttori di palette per caffè e per i lavoratori del settore, che devono già cominciare a ridimensionarsi seguendo nuove norme.

Per adeguarsi al cambiamento, sono già in corso molte iniziative. Ad esempio, per quanto concerne il settore della distribuzione automatica di caffè o altre bevande, sono stati avviati progetti per la raccolta e il riciclaggio di bicchieri e palette.

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Gli importi da considerare

Nella pratica, la Plastic Tax rappresenta un’imposta fissa di 0,45 euro da pagare per ogni chilo di articoli di plastica non riciclabile che viene venduto sul mercato. Per valori minori di 25 euro, l’imposta non deve essere pagata. Questa tassa si applica ad ogni tipologia di manufatto che non si può riciclare.

Sono previste varie sanzioni per il mancato pagamento della Plastic Tax, che possono andare dal doppio fino a dieci volte tanto l’importo da pagare (comunque non meno di 250 euro). Anche per la transazione ritardata sono previste multe pari al 30% dell’imposta (almeno 150 euro). Lo stesso vale per la mancata o erronea dichiarazione in cui si accertano i chili di prodotti venduti. In questo caso, a seconda della gravità della situazione, può essere prevista una sanzione che va dai 250 ai 2500 euro.

Come evitare la Plastic Tax?

È chiaro che per evitare la Plastic Tax è importante scegliere bene la propria merce, i relativi componenti e gli imballaggi. Per quanto riguarda questi ultimi, ci sono numerose opzioni da considerare, dagli imballaggi in carta a quelli in legno. Potete trovare un’accurata selezione di imballaggi in legno QUI e contattarci per richiedere la realizzazione di imballaggi su misura.